Éric Escoffier è un alpinista francese nato il 9 agosto 1960 a L'Arbresle in Francia e morto in montagna, a Broad Peak, il 29 luglio 1998 in Pakistan. "Escoff", il ginnasta convertitosi all'arrampicata, è stato un pioniere, uno dei protagonisti di questa generazione che ha rivisitato le grandi vie delle Alpi, dividendo gli orari in due, tre o quattro, e concatenando due, tre o quattro vie principali durante la giornata grazie al deltaplano o al parapendio; di una generazione ormai in gran parte decimata, che nei primi anni '80 praticava l'alpinismo "al limite", facendogli fare un tale balzo in avanti che ora c'è chi si chiede se si sia davvero ripreso. A 25 anni diventa, con Christophe Profit, la star di un sistema esigente. La scena di questo confronto all'ombra di sponsor ed elicotteri è stata la trilogia invernale. All'inizio di marzo 1987, Profit riuscì dove aveva fallito Escoffier, che si era perso sulla parete nord dell'Eiger, dove si era rifiutato di fare una ricognizione. Escoffier inventa costantemente nuove sfide: allineare vette, partecipare al rally di Monaco, volare in deltaplano o in parapendio, praticare l'arrampicata libera da solo... Nel 1985, tra le sue tante imprese, riesce a superare tre ottomila metri in Himalaya, Gasherbrum 2 (8.035 metri) Hidden Peak (8.068 metri) e K2 (prima francese, 8.611 metri). Soprattutto, la vita di Eric Escoffier, appassionato di corse automobilistiche, è cambiata sei mesi dopo, il 18 settembre 1987, quando la sua auto si è ribaltata nelle gole di Arly, lasciandolo emiplegico per più di sei mesi. Con la forza di volontà, grazie, dice, alla sua abitudine di allenarsi, Escoffier ha combattuto contro questo handicap, una parola che si rifiutava di pronunciare fino a poco tempo fa. Aveva reimparato a camminare, superato due nuovi gravi incidenti, cadute in parapendio (nel 1988) e in un crepaccio del Monte Bianco (nel 1996). Ha divorato chilometri in mountain bike, ma camminare su terreni accidentati (ghiaioni, misto o neve profonda) è stata per lui una lotta continua. Aveva due figli, di 8 e 10 anni, e ne aspettava il terzo a dicembre con la nuova compagna. Non rassegnandosi a vivere nell'anonimato, si trovò una sfida un po' sproporzionata, combinando tutte le sfide alla moda: avrebbe voluto scalare i quattordici 8.000, la vetta dei sette continenti (Artico e Antartico inclusi), e raggiungere i due poli in l'anno 2000. Superato il McKinley, il Kilimanjaro, l'Aconcagua e, soprattutto, lo scorso settembre, il Cho Oyu (8.201 m), aveva ritrovato il piacere dei suoi primi ruoli. Con la sua compagna Pascale Bessière sono scomparsi mentre tentavano la salita del Broad Peak il 29 luglio 1998. Un alpinista polacco, Piotr Pustelnik, li aveva visti un'ultima volta sulla cresta sommitale quando soffiava un vento fortissimo. Il giorno prima avevano passato la notte senza attrezzatura da bivacco in una buca di neve scavata a 7.700 metri, sotto il passo che porta alla rampa sommitale. “Niente è impossibile”, amava ripetere Eric Escoffier a chiunque volesse ascoltarlo.
Conosciuto per: Acting
Compleanno: 1960-08-09
Luogo di Nascita: L'Arbresle, France
Conosciuto Anche Come: